Pochi metri quadri nei locali del centro storico che prima ospitavano un biciclettaio e che di lì a poco sarebbero diventati un punto di riferimento per tutti i ravennati, e che avrebbero contribuito ad esportare in Italia concetti all’avanguardia come ‘optometria’.
Ma per conoscere da vicino la storia dei Perris nell’ottica bisogna fare un passo indietro, nel dopo guerra, quando lo zio di Luciano Perris, Luciano Bampa Chimelli, ultimo erede di un’aristocratica famiglia trentina di industriali proprietari di diverse filande di seta, decide di aprire nel palazzo di famiglia un laboratorio di costruzione di termometri e strumenti ottici. Di lì a poco anche il padre di Luciano Perris, interessato come il cognato all’evoluzione del business ottico, scelse di aprire tre negozi a Milano e in seguito a Trento, dove realizzò in via Galilei la Manifattura Ottica Trentina, tutt’ora esistente e gestita dalla famiglia Perris.
Quando a metà degli anni ‘60 Luciano Perris, che dopo essersi diviso tra Pergine Valsugana, Milano e Firenze, si trasferisce a Ravenna, la scelta di dar vita all’Istituto Ottico Perris insieme alla moglie non tarda ad arrivare. Dotato di strumentazioni all’avanguardia, luogo di studio e ricerca, il negozio si configura ben presto come un centro specialistico in grado di offrire alla comunità professionalità e servizi fino ad allora sconosciuti al territorio.
L’optometria diventa per Perris una passione da inseguire ma anche una professione, con studi che lo porteranno ad acquisire competenze specialistiche negli Stati Uniti, a partecipare a Congressi internazionali e ad annoverarlo tra i fondatori della Società di Optometria (SOE) negli anni ‘70.